Oggi vi è molta confusione riguardo l’invecchiamento, in quanto si confondono spesso con esso le conseguenze di un cattivo stile di vita e dell’assunzione di farmaci.
Ciò conduce anche a tutti i disastri sociali dovuti alla perdita di autosufficienza tanto fisica quanto mentale, con tutti i costi che essi comportano non solo da un punto di vista economico.
In realtà nulla impedisce in principio che si giunga al termine della vita padroni delle proprie facoltà fisiche e mentali. Se infatti da un punto di vista fisico il limite ultimo dell’orologio biologico è forse racchiuso nella cellula, a livello degli organi e delle macrostrutture l’organismo è in grado di funzionare perfettamente anche quando esse possiedono un’efficenza inferiore al 50%.
Le sofferenze dipendono quindi in primo luogo da carenze di micronutrienti e/o da allergeni e tossine e in secondo luogo dalla disorganizzazione energetico funzionale della persona che ne consegue; e per quanto questa tendi ad aumentare con l’invecchiamento non è direttamente causata da esso.
La consapevolezza di ciò e le terapie armonizzanti che noi mettiamo in atto conducono a quei risultati che giustamente oggi non vengono più definiti di antiaging, ma più opportunamente di reverse aging.
l’autore di questo articolo
Dott. Massimo Bloise
Laureato in Scienze Motorie e Sportive
Responsabile del Centro “Natural Kinesis”
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